i movimenti di gurdjieff
arte sacra
Attraverso il movimento
del Corpo
dei Sentimenti
della Mente
i movimenti
Come parte del Legamonismo della trasformazione umana, i Movimenti racchiudono un messaggio dal passato che deve essere trasmesso al futuro.
Come possiamo decifrare questo messaggio e incarnare il suo insegnamento?
Come possono lo studio e la pratica dei movimenti aiutarci a riscoprire un senso del sacro che oggi è stato perso?
Praticando i Movimenti arriviamo ad avere un’esperienza diretta della totalità del nostro essere, esperienza che non può essere raggiunta con uno studio puramente intellettuale.
“….Non sono dunque i nostri sforzi a generare l’esperienza dell’essere: essi preparano solo la strada”.
“L’essere lavora sempre in noi, cercando di scalfire la dura scorza dell’ego per approdare nella luce della consapevolezza”.
Jeanne de Salzmann
i movimenti delle donne
In una vera civiltà, la donna comprenderebbe la propria funzione e non avrebbe alcun desiderio di essere altro se non una donna (G. I. Gurdjieff).
la musica
Lo scopo dell’Arte sacra oggettiva è di suscitare in noi una domanda conscia.
Movimento e suono sono strettamente collegati. Il pianista è parte integrante di una classe di danze sacre e fornisce ben più di un semplice accompagnamento. La qualità del suono determina e arricchisce il processo interiore che si attiva durante la pratica dei Movimenti – si arriva ad avere un’esperienza del suono totalmente nuova, che illumina con la sua energia la vita interiore. La musica composta da Gurdjieff con il suo discepolo russo Thomas de Hartmann è intimamente connessa a questo “viaggio dentro se stessi” ed è stata concepita come mezzo autentico per il nostro “risveglio” lungo il cammino verso la conoscenza reale.
“De Hartmann suona con una comprensione molto profonda e con sensibiltà poetica; e poi, naturalmente, era la sua musica... dà il senso del pianista-compositore che va al cuore di ogni frase. La musica emerge in tutta la sua chiarezza e integrità; il pianista e la sua personalità scompaiono completamente dalla scena. Non si può chiedere di più da qualsiasi esecuzione musicale... egli porta l'ascoltatore in stretto contatto con se stesso in modo intenso … "
Estratto dagli scritti di Laurence Rosenthal
Lo studio
"I Racconti di Belzebù rappresentano uno studio critico dei nostri modi di pensare e di alcuni aspetti fondamentali della nostra civiltà. Riuscire a comprendere il libro sarebbe immensamente utile, ma qui sorge la difficoltà. [...] Il testo appare difficile proprio quando cerchi di “comprenderlo” solo con la mente. [...] Una volta che inizi a permettere al sentimento di avere lo stesso peso del pensiero, inizi a renderti conto che leggere il libro genera in sé un’esperienza reale: il testo non è solo “su qualcosa” ma agisce direttamente su di te."
Dall’Introduzione di Anthony Blake a Talks on Beelzebub’s Tales di J.G. Bennett
"...voglio informare il vostro “puro” conscio, intendo dire il vostro conscio di veglia, che, nel prosieguo delle mie opere, esporrò apposta le mie idee in un ordine tale e secondo un confronto logico tale che l’essenza di certe concezioni reali possa passare automaticamente da quel “conscio di veglia”, che la maggior parte degli uomini contemporanei scambia per ignoranza per il vero conscio (mentre io affermo e provo sperimentalmente che è fittizio), a quello che voi chiamate “subconscio”, che dovrebbe essere, secondo me, il vero conscio umano – e questo affinché tali concezioni subiscano meccanicamente nella presenza generale dell’uomo la necessaria trasformazione, i cui risultati, sotto l’azione del suo pensiero attivo volontario, faranno di lui un uomo e non più di un semplice animale unicerebrale o bicerebrale.
Ho deciso di agire così affinché questo capitolo introduttivo, destinato a risvegliare il vostro conscio, giustifichi pienamente la sua missione, e non tocchi soltanto il vostro “conscio fittizio”, che finora sono il solo a chiamare così, ma anche il vero conscio – il subconscio, secondo voi – e vi costringa, forse per la prima volta, a pensare attivamente."
Tratto da "I racconti di Belzebù a suo nipote - Capitolo 1, Il risveglio del pensiero" di G. I. Gurdjieff
Il Maestro di Danza
Gurdjieff ha offerto cibo per la crescita dei differenti aspetti della natura dell’uomo: idee per la mente, esercizi speciali e danze per il corpo e la mente assieme, e la musica come mezzo per risvegliare una sensibilità nei sentimenti, per suscitare nel livello più profondo del mondo interiore dell’ascoltatore, domande e suggestioni che vanno al di là delle parole.